LA TUA LIBRERIA: RITA


"To this day, I find it hard to gaze directly at people like Hassan, people who mean everything they say. [...] And that's the thing about people who mean everything they say. They think everyone else does, too."

"Ancora oggi ho difficoltà a guardare negli occhi persone come Hassan, che intendono davvero tutto quello che dicono. [...] E questo è il problema delle persone che intendono davvero tutto quello che dicono. Pensano che anche tutti gli altri lo facciano."
- Khaled Hosseini, The Kite Runner/Il cacciatore di aquiloni (2003)










NATURAL WOMAN

Ultimamente chi mi scrive si presenta talmente bene da solo che non ci sarebbe bisogno di aggiungere nulla. Ed è bello condividere le parole così come sono arrivate a me, farvi vedere come le persone si vedono attraverso i propri libri. 
Oggi abbiamo Rita e una disposizione di libri accattivante: 

"Alcuni dei miei libri si trovano dove vivo ora, altri nella casa della mia infanzia dove mia madre li custodisce, li legge e con me condivide la passione della lettura... non hanno un posto fisso, fanno avanti e indietro con le loro storie;  sono sui tavoli, nelle mensole, in cantina, in libreria, sui comodini,  nella borsetta, in macchina , non stanno mai fermi... sono di oggi, di ieri, di letteratura classica, tedesca, italiana, di storia, di  attualità, di storia civica. ..sono narranti e poco hanno di scientifico... Non credo  che i miei libri troveranno mai un luogo fisso dove stare;  mi piace averli ovunque... Di una cosa sono certa: mi aiutano ad avere uno sguardo lontano, con loro mi sento più alta...come quando indosso i miei tacchi..."

Diciamolo pure, che Rita non è proprio altissima; l'autoironia che le appartiene me l'ha resa ancora più simpatica. Poi mi piace quando scopro che le persone sono totalmente diverse da come le avevo immaginate. Ci eravamo incontrate diverse volte per caso, in paese, senza mai parlare più di tanto. L'ultima volta mi regala il suo abbonamento per uno spettacolo a teatro a cui non riesce ad andare. "Ma ti piace il teatro?"; e il sipario si apre su arte, libri, letteratura. Persona squisita, dai gusti raffinati.

I tre libri, però, non si sente di sceglierli. Mi chiede di far parlare le foto, e i vini. Oltre alle belle auto-presentazioni noto anche una certa libertà d'azione nel blog ultimamente, non so se è un bene. Qualche giorno prima di inviarmi il tutto Rita scrive anche:
"E' un periodo in cui compro molte biografie perché ho bisogno di "vita vera" a costo di sacrificare "la bella scrittura"... Mi mancano le persone che hanno "coraggio", "simpatia autentica", "fantasia", "ironia", che si cimentano in "grandi imprese", con una loro "originalità"... Adesso si incontrano solo degli OMOLOGATI. Secondo me Diogene farebbe più fatica oggi a trovare il suo uomo..."

Allora, che dire, Rita? Grazie, di non aver scelto tre libri ma di avercene regalati di meravigliosi. Scelgo io? Il cacciatore di aquiloni, Il Dio delle piccole cose, Le otto montagne (che non ho ancora letto). Come te, lascio da parte molta letteratura tedesca sulla quale ci siamo entrambe formate. E poi ti invito a continuare, come facevi a casa di tua mamma quando studiavi, a mettere le scarpe sopra i libri, che l'immagine ha anche un bel valore simbolico. Lo farò anche io. Scarpe da ginnastica, però.   




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