LA TUA LIBRERIA: THE SLEEPY HAMLET

"Until I feared I would lose it, I never loved to read.
One does not love breathing."

- Harper Lee, To Kill a Mockingbird (1960)





SECRET GARDEN

Lo sapevo che sarebbe arrivato il momento di chiudere la rubrica, e per me quello di scegliere. Mi pento anche dopo aver ordinato un piatto al ristorante, figuriamoci dopo aver nominato i tre libri della mia vita. Ma ci provo. Ci tengo però, prima di tutto, a ringraziarvi anche qua: i lettori, gli amici, chi ha commentato, chi ha cambiato opinione, chi ha scelto un libro, chi è passato. Per tutto quello che mi avete regalato e di cui ho fatto tesoro.

Come libreria ho scelto di mettere l'interno dell'armadio che avevo in camera quando abitavo con i miei; i libri li ho sempre nascosti lì dentro, sotto i vestiti, come se fossero il bene più prezioso, e con un mio (dis)ordine mentale particolare.

Scelgo, senza pensare eccessivamente:

1. TO KILL A MOCKINGBIRD
Harper Lee (1960)

Mi dispiace solo che l'italiano, nel tradurre il titolo con "Il buio oltre la siepe", abbia perso la bellezza dell'espressione "uccidere un usignolo" e di tutto il simbolismo che comporta. Mi riprometto sempre di guardare il film con Gregory Peck ma non l'ho ancora fatto, come metà dei miei pensieri.

2. LORD OF THE FLIES
William Golding (1954)

Indecisa se mettere questo o "Il cacciatore di aquiloni" di Khaled Hosseini, opto per il primo e i motivi sono tre: è entrato in quella fase della vita in cui si conficcano per sempre affetti ed esperienze: l'adolescenza. E me lo sono sempre portato dietro, tanto da farci una tesi di laurea, ossessionata dall'idea del "capro espiatorio"; la seconda e la terza ragione sono che Golding era inglese e ha vinto il Nobel nell'83.

3. LA LUNA E I FALÒ  
Cesare Pavese (1950)

Scelta dettata più che altro dall'autore. Da sempre un debole inconsapevole per gli scrittori suicidi, in Pavese ho trovato una capacità di catturare le sfumature dell'animo umano ad un livello che va oltre la mia capacità di elaborazione di un pensiero. Ed è questo, per me, quello che uno scrittore deve saper fare.

Grazie, ancora, ad ogni singola persona.







Commenti

  1. Grazie a te per averci portato dentro le librerie di tante persone e nei loro pensieri d'amore per la lettura e i libri. E quale conclusione migliore di questa, la libreria dello Sleepy Hamlet...poche parole ma ben scelte. E poi la citazione iniziale (che non conoscevo)...beh, solo quella è un piccolo capolavoro. GRAZIE a te e...rimaniamo comunque in attesa delle Ullapool chronicles eh ;-)
    Sammmy

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Samanta, sei la follower che tutti i blogger vorrebbero! Io, per fortuna, ti ho soprattutto come amica.

      Elimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

CALIGULA

DINNER WITH THE AUTHOR

IN VIAGGIO CON...FRANCESCA